Ecodesign: Ooho, la bottiglia che si mangia.

Categoria: design

18/07/2018 - Author: F.M.
Da alcuni anni ha suscitato un enorme interesse l’idea di tre giovani studenti londinesi che, al Salone del Mobile di Milano 2014, hanno presentato una bottiglietta di plastica commestibile, chiamata anche “plastica non plastica” ovvero l'acqua che si mangia. In verità, l’ispirazione nasce da una tecnica molto più antica del 1946, definita sferificazione, riscoperta da alcuni chef francesi nell’ambito di ricerche sulla cosiddetta “cucina molecolare”.
I tre designer londinesi hanno messo a punto Ooho, una bottiglia effettivamente commestibile, che può essere mangiata subito dopo l’uso, poiché prodotta con una gelatina trasparente a base di alghe. Nulla di nuovo, dal momento che la Wikifoods, una startup statunitense del Massachusetts, aveva già brevettato negli stessi anni, prendendo ispirazione dalla buccia della frutta, degli involucri naturali edibili, come il Wikipearl, per conservare i cibi in modo salutare ed ecologico, oltre che economico. La differenza è che questo processo di sferificazione viene ora applicato all’acqua e non al cibo.
Ma in che consiste la tecnica della sferificazione? Come detto, si tratta di una tecnica della cucina molecolare francese. L’acqua (liquido o bevanda) viene congelata prima di essere incapsulata nell’involucro. In tal modo si evita di mescolarla con l’involucro, anch’esso liquido in quanto naturale e commestibile. In tal modo l’imballaggio commestibile, cui può essere conferito anche un sapore appagante, come quello della frutta o della verdura o dello yogurt, viene progressivamente adattato al contenuto congelato, come se fosse una seconda pelle o una buccia. Questo azzera il packaging tradizionale, rendendolo inutile e inoltre è possibile eliminare le famigerate bottigliette vuote d’acqua che, come sappiamo, sono costosissime in termini ambientali, in quanto difficili da smaltire e riciclare.
Il risultato è una gelatina trasparente da sciogliere in bocca. La gelatina possiede diverse qualità positive: è igienica, protegge il contenuto, mantenendolo fresco e pulito, e soprattutto è commestibile, essendo fatta di alghe. In pratica, dopo aver consumato il contenuto, la mangi, oppure, se il contenuto non è ancora finito, la mordi avvicinando le labbra e saldandola con i denti, a formare una chiusura, senza necessità di fissarla o incollarla. Un’idea davvero smart, che gli inventori hanno scherzosamente battezzato Ooho, per via dell’involucro a forma di blob, resistente ed economico (soltanto 2 centesimi a bottiglia) e che ai tre giovani studenti londinesi, Rodrigo Garcia Gonzalez, Pierre Paslier e Guillame Couche, è valso il Lexus Design Award 2014.

 

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